venerdì 15 agosto 2014

REPORTAGE

MOLDAVIA
 VIAGGIO NEL GIARDINO DEI VINI


Un monumento della Lupa di Roma, recante la scritta "Da Roma veniamo" orna l'ingresso del museo di storia nazionale di Chisinau, capitale della Moldavia, o meglio REPUBBLICA DI MOLDOVA.



Questo paese di lingua latina il quale era inglobato fino al 1991 nell'unione sovietica sotto il nome di RSSM (Republica Sovietică Socialistă Moldovenească) ha issato il suo tricolore dopo la caduta dell'impero rosso, sottolineando la propria appartenenza alla sfera linguistico-culturale romanza.

simbolo dell' RSSM sino al 1991
La particolare storia di questa nazione europea é stata attraversata da eventi bellici di ogni genere, dalle invasioni ottomane respinte dall'eroe nazionale STEFAN CEL MARE, meglio noto come Stefano il Grande, alla seconda guerra mondiale, durante la quale sulla linea JASSY-KISHINEV l'armata rossa veniva affrontata in sanguinosi combattimenti dall'esercito tedesco-romeno di Hitler ed Antonescu e non ultima la guerra di Transnistria la quale nel 1992 ha siglato il distacco, informale ma effettivo del pezzo di Moldavia che si estende oltre il fiume Nistro.

Oggi regna la pace e la Moldavia mira all'ingresso in E.U., anche se parte della popolazione preferirebbe mantenere lo status quo all'interno degli stati post sovietici del GUS. Un altra parte, inoltre, desidera l'annessione alla Romania, vista da molti come "terra madre" (tara mama). 

Il mio viaggio comincia in un torrido giorno d'agosto sulla pista dell'aeroporto di Verona. Il mio volo per Chisinau é pieno di Moldavi. Sono l'unico italiano a bordo, almeno a quanto riesco a capire. L'aereo di Air Moldova, un EMBRAER di fabbricazione brasiliana si innalza nei cieli veneti, poi vira sopra il golfo di Venezia e mentre mi viene offerta una PLACINTE CU BRANZA, una specialitá particolare moldava, sotto di me immagino passare l'ex-Yugoslavia, la Bulgaria, la Romania. Quando l'aereo inizia a scendere di quota e le nuvole si diradano, sotto di me compare un paesaggio incantevole, fatto di immensi boschi, colline, e piccoli paesini dai tetti appuntiti rossi. Il tutto ornato da un meraviglioso tramonto rosaceo che completa la scala cromatica on il suo calore armonico. Poco prima dell'atterraggio noto la pista dell'aeroporto composta da blocchi di cemento quadrati, un vecchio sistema utilizzato nell'unione sovietica. In effetti l'atterraggio é tutt'altro che morbido e l'aereo saltella verso il gate. La cosa mi diverte e fremo dall'idea che da lí a poco scopriró una cittá completamente sconosciuta, dal fascino del tutto particolare. Infatti la cittá é detta anche la "cittá piú verde d'europa", anche per il fatto che tra i suoi infiniti blocchi abitativi esistono dei giganteschi parchi, i quali fanno dimentaicare completamente il fatto di trovarsi in una metropoli. 

  L'aereoporto é molto moderno e curato, il personale gentile. Ottengo un timbro d'ingresso, mentre leggo accanto alla cabina nella quale l'agente della POLITIA scruta con attenzione la foto sul mio passaporto: "Chiunque tenta di corrompere un funzionario dello stato rischia la reclusione fino a 6 anni". La cosa mi fa pensare che esiste una forte volontá di questo popolo di creare ed implementare una societá che non tollera l'illegalitá, volgendo rapidamente verso un futuro moderno e sicuro. 

Una volta uscito dall'aeroporto salgo su di un taxi, il quale sulla lungissima superstrada che conduce al centro mi trasporta in un mondo nuovo, che mi affascina in modo non indifferente. Due grattacieli bianchi disposti a forma di "portone" mi danno il loro benvenuto a 25 piani, costeggiando da entrambi i lati la strada. Si tratta dei "portile orasului", un "gigante architettonico URSS", cosruito nel 1977 ed inteso come simbolo della nuova Chisinau, nella quale era appena stato completato il nuovo quartiere  di BOTANICA. 

Da lí fino al centro si snoda l'immenso Boulevard Dacia, una strada urbana a sei corsie, lungo la quale abbondano blocchi abitativi di medesima fattura comunista. Il fatto interessante é che queste costruzioni si stano modernizzando, nel senso che vengono rinnovate dalla base e dall'interno. Sono gli inquilini con i loro appartamenti rifatti in stile moderno, e chiaramente i bar, i ristoranti ed i numerosi negozi nuovi al piano terra di questi palazzi che lentamente li trasformano e li ristrutturano Qualcosa mi dice che tra qualche decennio questo processo fará apparire la cittá in una luce forse anche piú moderna di quelle che siamo abituati a vedere nel nostro ormai statico ovest. 





Per ora l'impressione piú profonda che si ha avventurandosi per la prima volta all'interno di Chisinau é quella di un affascinante mix di epoche. Stanno scomparendo le vecchie Lada dalle strade, anche se tuttavia ancora presenti (in particolare la famosa "Zhigulí", versione sovietica della nostra vechia FIAT 124), mentre molti Moldavi guidano ormai auto di grossa cilindrata oppure utilitarie nuove. Le strade sono allo stesso tempo un "mix" di tempi ed epoche. Mentre alcune, soprattutto nei sobborghi meno trafficati, presentano gli inevitabili segni del tempo, altre sono nuove e prive di imperfezioni. La gente segue scrupolosamente le indicazioni dei semafori, anche pedonali. Inoltre sono garantiti dei sottopassaggi per permettere di attraversare i larghi vialoni che attraversano il panorama
urbano. 

Da rifare certamente molti marciapiedi le cui piastrelle spesso sono sradicate o sprofondate. Giungendo verso il centro il boulevard attraversa un infinito ponte e lo scenario cambia nuovamente. Sulla sinistra spicca il centro commerciale "MALLDOVA", il quale non ha di certo nulla di invidiare a quelli che si vedono in giro per l'Europa occidentale. Anche lo SKYTOWER Business-center, edificio di costruzione eccentrica e moderna saluta il visitatore con un architettura accattivante e futuristica.


 L'offerta di prodotti nei vari supermercati, spesso aperti 24h su 24, é impressionante ed in parte supera anche ampiamente le migliori aspettative. Prodotti di ogni tipo e provenienza, da entrambe le sfere economiche, occidentali ed orientali, arricchiscono l'avventura di chi decide di passare del tempo tra i lunghi scaffali di supermercati come ad esempio il fornitissimo "Nr.1", catena di complessi commerciali certamente all'avanguardia. Inoltre sotto ogni gruppo di palazzi, in ogni qualtiere della cittá, spiccano chioschi e piccoli rivenditori di alimentari, come altre attivitá (calzolai, saloni di bellezza, parrucchieri). Un altra cosa interessante inoltre sono le numerose cliniche private, centri di diagnosi e studi dentistici, che formano parte integrante di quasi ogni rione. 

Il vecchio HOTEL COSMOS, costruito dall'agenzia turistica sovietica INTURIST negli anni 70, ormai é vuoto, verrá ristrutturato. L'unica forma di ristrutturazione esteriore che mostra ad oggi, é quella grazie alla quale poco dopo l'ottenimento dell'indipendenza della Moldavia, la vecchia scritta cirillica "космос" é stata sostituita con una versione identica, seppur in alfabeto latino. Questo tipo di Hotel era molto comune in tutte le capitali dell'URSS. Ne esistono "gemelli" (seppur di fattura estetica leggermente differente) da Tallinn, in Estonia, a Tbilisi in Georgia, sino a Murmansk, dove l'Hotel "Artic" ospitava ufficiali sommergibilisti ed altri visitatori, piú o meno turistici.  

   
Nel centro storico della cittá si apre agli occhi un grosso complesso di parchi, tra i quali il parco Stefan Cel Mare, é certamente il piú incantevole. Costruito nel 1818 da un gruppo di ingegneri militari ed inizialmente denominato "parco Pushkin", cela al suo centro una bellissima fontana dagli innumerevoli zampilli d'acqua nonché le statue di Stefano il Grande, Pushkin, e di molti altri notabili dell'epoca della sua costruzione. Il parco é circondato da una lunga ringhiera in ferro battuto fabbricata ad Odessa nel 1863, su suggerimento dell'architetto Alexander Bernardazzi, autore italo-svizzero di diverse altre opere architettoniche in cittá, come ad esempio il palazzo comunale. In centro troviamo inoltre il palazzo del parlamento e l'arco di trionfo, costruito nel 1841, nonché il teatro cittadino.  Una serie di Bar dall'atmosfera molto piacevole sono presenti in questa zona, per soddisfare il desiderio di relax dopo una lunga camminata per le vie di questa bella cittá.





Da non trascurare, infine le diverse chiese presenti a Chisinau. Quella di san Teodoro Tiron assurge tra queste ad uno dei simboli chiave della cittá, colpendo con il suo colore azzurro intenso, nonché attraverso il folgorante luccichio delle sue cupole dorate. 

Si tratta in questo caso di una chiesa ortodossa, ma la cittá offre numerosi altri luoghi di culto, ovviamente anche cattolici. Frequenti tra le strade di Chisinau sono le coppie di sposi, che solitamente immortalano il giorno piú bello della loro vita
proprio tra il verde dei parchi cittadini, oppure davanti alle chiese nelle quali si giurano eterna fedeltá. (Ad uno di questi matrimoni sono stato fortunatamente invitato ed ho potuto ammirare la profonda dedizione alle tradizioni di questo popolo. Balli tradizionali e banchetti a dir poco infiniti hanno accompagnato gli sposi nella loro festa, mentre i duecento ospiti festeggiavano in maniera allegra ma mai esagerata, sempre all'insegna di un elegante e gioioso stare insieme).


La stazione ferroviaria (GARA DE TRENURI) é una pulitissima e ripitturata costruzione, che al suo interno cela un piccolo monumento, da non perdere. La vecchia locomotiva classe "S/M" degli anni 40, opportunamente ristrutturata e ripitturata reca una targa in memoria dei lavoratori che hanno edificato la rete ferroviaria e rende l'immagine della stazione ancora piú interessante. Al di fuori della stazione, persone di vario genere vendono in un gigantesco mercatino oggetti di ogni genere sicuramenteo interessanti per chi desidera scovare oggettistica antica, come ad esempio vecchie macchine fotografiche, libri, od altro. Certamente l'immagine di questo grande mercatino improvvisato non é di grande gradimento della pubblica amministrazione, la quale ha proposto piú volte di spostare i vari venditori in una struttura fissa, tuttavia senza successo. 


Su di una grossa superstrada dunque, mi dirigo verso la cantina di vini sotterranea piú grande del mondo, finita nel 2007 nel libro guinnes dei primati. Si tratta del combinato vinicolo sotterraneo di Milesti Mici, dove 200 chilometri di gallerie scavate nella pietra nascondono all'incirca un millione di bottiglie di vino, nonché un infinitá di botti. Al centro di questo labirinto, creato dagli scavi per la costruzione del quartiere Botanica negli anni 60, si trova una grande sala di degustazione, dove oltre agli ottimi piatti nazionali moldavi vengono offerti tre litri di vino di diversa qualitá. 
                              
Fuori dalla cantina, due originali fontane, dalle quali sgorga "vino rosso e bianco" rappresentano la pressoché infinita quantitá di vino che la Moldavia puó produrre, mentre all'interno delle gallerie, cartelli stradali e nomi delle "vie" tipo "strada chardonnay" rendono questo luogo unico al mondo

La Moldavia non ha solo una di queste gallerie enormi, bensí, ha dichiarato come patrimonio nazionale anche un altra cantina chilometrica, quella di CRICOVA. Anche questa gigantesca cava é attraversabile sottoterra in automobile, passando accanto ad infinite file di botti e bottiglie, tra cartelli stradali ed adirittura semafori. Questa cantina é nota anche per il fatto che Yuri Gagarin, dopo il suo volo nello spazio, sia stato portato qui per festeggiare la riuscita della sua missione epocale. Ai tempi dell'unione sovietica infatti, la Moldavia era, assieme alla Georgia, uno dei maggiori produttori di vino e riforniva tutte le 15 repubbliche CCCP, oltre ai vari stati satellite.

Una futura maggiore liberalizzazione del commercio e la progressiva apertura verso l'UE permetterá a questi vini, assolutamente fantastici di essere esportati in massa , andando certamente ad arricchire il panorama enologico mondiale.


Un piccolo consiglio per chi ama esplorare: 




La campagna moldava cela, oltre ai vigneti... una serie di monasteri, come quello di ORHEI VECHE, costruito su di un CANYON scavato dal fiume, e circondato da antiche caverne, usate in tempi lontani dai piú vari "inquilini". Qui si rifugió addirittura l'ORDA D'ORO di GENGIS KHAN. 








Va menzionata inoltre la cucina moldava. Le zuppe, tra le quali la ZAMA, una minestra di verdure con pollo e piccole tagliatelle (TAIATEI), oppure la CIORBA DE LEGUME, sono assolutamente deliziose. Ottime le SARMALE, involtini di risotto coperti da foglie di vite o di capucci. La polenta locale, MAMALIGA, viene servita con piatti di carne gustosissimi, ed insaporita dalla BRANZA, un tipico formaggio locale, simile alla FETA greca. Vi sono inoltre i COLTUNASI, (ravioli ripieni) e naturalmente la PLACINTE, una specie morbida di "pasta a sfoglia", ripiena con le piú svariate prelibatezze. Sempre presente, sia nelle zuppe, che nelle altre ricette, é l'impareggiabile SMANTANA, una panna acida molto delicata che equilibria il gusto forte dei piatti attraverso la sua freschezza squisita.



Gustare queste specialitá in locande caratteristiche dai tavoli di legno ed i tetti in paglia, magari inserite in scure e suggestive foreste, fa letteralmente rivivere i sensi. A me ció é capitato nella locanda della riserva naturale "CODRU", uno stupendo bosco che ospita infinite specie di animali, e come si vede, anche le simpatiche statue dei "HAIDUCII", i caratteristici briganti dei tempi antichi. Nel mio caso mi hanno anche offerto una buona birra e suggerito di scrivere questo lungo ma appassionato articolo.................. 



                                              Moldavia, un posto indimenticabile.

                                                  GIANCARLO EVANGELISTI