sabato 1 novembre 2014

GESTIRE I PROVOCATORI
COME VENIRNE A CAPO SENZA LITIGARE

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Il provocatore é un soggetto penoso. Eccetto quelli che lo fanno per lavoro, magari incaricati da questa o quell'azienda od organizzazione, chi provoca gli altri di solito ha un unico obiettivo: innalzare il flebile livello della propria autostima. 

Esistono infatti soggetti i quali, notando un certo successo in chicchessia, provano un lancinante senso di invidia. Trovando dunque, a causa della loro certamente mediocre intelligenza, soluzione al problema nel tentare di provocare il bersaglio sino al punto di fargli perdere la faccia.

Ció avviene di solito criticando e facendo domande che irritano.

Per defilarsi dal tiro di un provocatore abbiamo a disposizione svariati modi. In realtá sono due i principali sistemi che permettono di mettere in un angolo chi tenta di farci arrabbiare.

Il primo, al contrario di quello che ci si aspetterebbe, non é quello di rispondere in maniera ferma e decisa alle accuse mosseci, é quello di dare al nostro avversario LA SODDISFAZIONE di avere ragione. Ammettiamo in questo frangente, finché ció non ci comprometta eccessivamente, ció che il provocatore vuole sentirsi dire. Di solito, datagli la soddisfazione ricercata, egli si volatizzerá soddisfatto e smetterá di infastidirci.

Tentare infatti di controbattere, pur mantenendo la ragione, fará infuriare il provocatore al punto tale da aumentare garantitamente la dosi e provocandoci ad un livello superiore.

Il secondo sistema che funziona nei casi in cui dare una soddisfazione al nostro amico, allo scopo di accontentarlo e di zittirlo, comporta un eccessivo rischio di riportare ferite della propria immagine, é quello che prevede di mostrarsi ferito e rispondere chiarendo che "certe provocazioni" ci fanno stare male e ci DELUDONO. 

In questo caso egli, la cui autostima ne risente stavolta sul piano che "ha deluso" qualcuno, lo spingerá a giustificarsi in questo o quel modo.

Gestendo in maniera adatta e gentile le sue giustificazioni potremo dunque spostare il discorso su qualcosa di piú pacifico, giungendo in alcuni casi addirittura ad uno strano attaccamento amichevole del provocatore nei nostri confronti. 

Insomma, invertite le parti ed avrete il coltello dalla parte del manico.