VENDERE
La piú nobile professione che esista

Un neonato
vende alla mamma in modo molto primitivo. Ma vende. Piangendo
trasmette ad essa un bisogno. Se piange in maniera soddisfacente la
mamma si attiverá per allattarlo, o per sopperire a qualsivoglia
altra necessitá. Il neonato nel tempo impara piú o meno bene come
soddisfare la propria necessitá di concludere delle „vendite“.
Andrá a scuola e dovrá „vendere“ la propria persona ai maestri ed agli amichetti.
Dovrá „vendere“ la propria tesi di laurea, ovvero presentarla
nel migliore dei modi. Dovrá „vendersi“ ai propri datori di
lavoro come miglior candidato, dovrá „vendersi“ alla ragazza che
vuole conquistare e dovrá „vendersi“ poi come anziano per
ottenere un posto a sedere in metropolitana. Ed infine, scrivendo un
testamento scritto con arguzia, o qualsivoglia altro lascito ai
posteri, egli venderá la propria figura post-mortem, riassumendola
come se fosse un personaggio storico.
Vediamo come
si evolve la carriera da venditore del nostro neonato. All'inizio
della sua „attivitá“ non é un bravo venditore. Piange. Comunica
semplicemente di aver BISOGNO. Dice „DAMMIII“. E provocando un
fastidio emozionale alla mamma, misto ad un senso di colpa piú o
meno intenso, ottiene ció che vuole.
Nel tempo
vende sempre meglio. A scuola non basta dire VOGLIO. Occorre fare
qualcosa, DARE qualcosa per ottenere ció che si desidera.
Occorre
evolvere le proprie strategie.
Al piú
tardi sul lavoro e nei contatti interpersonali che il nostro neonato
avrá da adulto egli raggiungerá l'apice della propria carriera da
„venditore“ ed é in questo periodo che si materializzerá il suo
maggiore successo, qualora abbia imparato a vendere bene nelle
innumerevoli sottofasi precedenti.
Da anziano,
in ogni caso, non smetterá di vendere. Potrá utilizzare le
innumerevoli esperienze accumulate per condurre una vita piacevole,
fino al giorno in cui si venderá ai posteri attravverso il proprio
lascito, materiale o morale, positivo o negativo che sia.
NON SI
PUÒ NON VENDERE.
„tentate
di NON VENDERE. Mi VENDERETE il vostro NON VENDERE“
autore
sconosciuto
Molti credono e sostengono con disprezzo che il lavoro del venditore sia deprecabile, o come minimo un attivitá difficile e fastidiosa da svolgere.
Una volta realizzato, peró, che noi tutti, in qualsiasi momento della nostra esistenza vendiamo qualcosa, (anch'io in questo momento), e che la nostra sopravvivenza dipende in maniera strettamente proporzionale alla nostra capacitá di fare ció, ci accorgiamo che in realtá non esiste lavoro che non si basi sulla vendita.
Essere
un venditore ci fornisce inoltre alcune qualitá e talune comoditá
inequiparabili.
L'attivitá
di venditore, nel tempo, ci trasformerá in veri psicologi, quelli
dell'azione, non quelli delle chiacchiere. Ci trasformerá in
potenziali agenti dei servizi segreti, capaci
di intelleggere le intenzioni ed i pensieri altrui, sempre in grado
di ordire una trama per modificare lo stato attuale delle cose.
Inoltre ci riempirá di autostima ad ogni vendita conclusa,
aggiungendo un altra goccia di quell'elisir cosí vitale al continuo
flusso di stimoli emozionali che attravversano l'anima di chi si
dedica a questa professione.
Dovete
vedervi come agenti dei servizi segreti.
Lavorate
per il VOSTRO governo personale. Per lo stato che alberga sotto la
vostra pelle, costantemente minacciato da perfidi nemici, quali ad
esempio la povertá e l'inazione. ALTRI STATI poi... vogliono
impedirvi di vivere e realizzare le vostre ambizioni. VOI, che siete
precisamente nient'altro che la vostra mente conscia, dovete dunque
barcamenarvi nel grande Spy Game che é la vita. Essendo dei bravi
venditori, ció vi riuscirá in maniera egregia. Sarete degni del
miglior film di James Bond.
La
vendita, per chiarirne la dinamica di base, si basa sul principio DOLORE-PIACERE
Tale
principio vuole, che un DOLORE provochi il desiderio di sostituirlo
con del PIACERE.
Qualora
un certo problema, o un bisogno abbastanza intenso provochi del
dolore emozionale, allora l'istinto di sopravvivenza (associando il
dolore ad una riduzione delle probabilitá di sopravvivere) genera
una risposta SCONTATA E PREVEDIBILE al 100 %, atta a raggiungere il
piacere (premio primordiale per aver evitato/battuto la minaccia)
Il
consumatore agisce esattamente secondo suddetti parametri.
Qualora
una persona senta la necessitá di bere, magari inizialmente metterá
in pratica sistemi di difesa (distrazione)... ma alla lunga proverá
DOLORE (in questo caso SETE).
Nel
momento in cui tale dolore giunge al di sopra del soggettivo livello
di sopportazione, il soggetto verrá spinto da una forza sovrumana a
procurarsi del beveraggio.
La
vendita non consiste tanto, come spesso propagato, nel FAR NASCERE UN
BISOGNO (e quindi dolore) ma molto piú verosimilmente
nell'INDIVIDUAZIONE di un bisogno REALE e nell'appagamento dello
stesso, attraverso la nostra offerta.
È
per questo che la venditá assurge a PROFESSIONE PIÙ NOBILE:
VENDERE
SIGNIFICA DARE ALLE PERSONE
CIÒ
DI CUI HANNO BISOGNO
(nulla
vieta peró di farglielo notare)