giovedì 15 maggio 2014

VENDERE
La piú nobile professione che esista


      
                            


Un neonato vende alla mamma in modo molto primitivo. Ma vende. Piangendo trasmette ad essa un bisogno. Se piange in maniera soddisfacente la mamma si attiverá per allattarlo, o per sopperire a qualsivoglia altra necessitá. Il neonato nel tempo impara piú o meno bene come soddisfare la propria necessitá di concludere delle „vendite“. Andrá a scuola e dovrá „vendere“ la propria persona ai maestri ed agli amichetti. Dovrá „vendere“ la propria tesi di laurea, ovvero presentarla nel migliore dei modi. Dovrá „vendersi“ ai propri datori di lavoro come miglior candidato, dovrá „vendersi“ alla ragazza che vuole conquistare e dovrá „vendersi“ poi come anziano per ottenere un posto a sedere in metropolitana. Ed infine, scrivendo un testamento scritto con arguzia, o qualsivoglia altro lascito ai posteri, egli venderá la propria figura post-mortem, riassumendola come se fosse un personaggio storico.

Vediamo come si evolve la carriera da venditore del nostro neonato. All'inizio della sua „attivitá“ non é un bravo venditore. Piange. Comunica semplicemente di aver BISOGNO. Dice „DAMMIII“. E provocando un fastidio emozionale alla mamma, misto ad un senso di colpa piú o meno intenso, ottiene ció che vuole.

Nel tempo vende sempre meglio. A scuola non basta dire VOGLIO. Occorre fare qualcosa, DARE qualcosa per ottenere ció che si desidera.

Occorre evolvere le proprie strategie.

Al piú tardi sul lavoro e nei contatti interpersonali che il nostro neonato avrá da adulto egli raggiungerá l'apice della propria carriera da „venditore“ ed é in questo periodo che si materializzerá il suo maggiore successo, qualora abbia imparato a vendere bene nelle innumerevoli sottofasi precedenti.

Da anziano, in ogni caso, non smetterá di vendere. Potrá utilizzare le innumerevoli esperienze accumulate per condurre una vita piacevole, fino al giorno in cui si venderá ai posteri attravverso il proprio lascito, materiale o morale, positivo o negativo che sia.

NON SI PUÒ NON VENDERE.




tentate di NON VENDERE. Mi VENDERETE il vostro NON VENDERE“

autore sconosciuto

Molti credono e sostengono con disprezzo che il lavoro del venditore sia deprecabile, o come minimo un attivitá difficile e fastidiosa da svolgere. 

Una volta realizzato, peró, che noi tutti, in qualsiasi momento della nostra esistenza vendiamo qualcosa, (anch'io in questo momento), e che la nostra sopravvivenza dipende in maniera strettamente proporzionale alla nostra capacitá di fare ció, ci accorgiamo che in realtá non esiste lavoro che non si basi sulla vendita.

Essere un venditore ci fornisce inoltre alcune qualitá e talune comoditá inequiparabili.

L'attivitá di venditore, nel tempo, ci trasformerá in veri psicologi, quelli dell'azione, non quelli delle chiacchiere. Ci trasformerá in potenziali agenti dei servizi segreti,  capaci di intelleggere le intenzioni ed i pensieri altrui, sempre in grado di ordire una trama per modificare lo stato attuale delle cose. Inoltre  ci riempirá di autostima ad ogni vendita conclusa, aggiungendo un altra goccia di quell'elisir cosí vitale al continuo flusso di stimoli emozionali che attravversano l'anima di chi si dedica a questa professione.

Dovete vedervi come agenti dei servizi segreti.

Lavorate per il VOSTRO governo personale. Per lo stato che alberga sotto la vostra pelle, costantemente minacciato da perfidi nemici, quali ad esempio la povertá e l'inazione. ALTRI STATI poi... vogliono impedirvi di vivere e realizzare le vostre ambizioni. VOI, che siete precisamente nient'altro che la vostra mente conscia, dovete dunque barcamenarvi nel grande Spy Game che é la vita. Essendo dei bravi venditori, ció vi riuscirá in maniera egregia. Sarete degni del miglior film di James Bond.

La vendita, per chiarirne la dinamica di base, si basa sul principio DOLORE-PIACERE

Tale principio vuole, che un DOLORE provochi il desiderio di sostituirlo con del PIACERE.

Qualora un certo problema, o un bisogno abbastanza intenso provochi del dolore emozionale, allora l'istinto di sopravvivenza (associando il dolore ad una riduzione delle probabilitá di sopravvivere) genera una risposta SCONTATA E PREVEDIBILE al 100 %, atta a raggiungere il piacere (premio primordiale per aver evitato/battuto la minaccia)

Il consumatore agisce esattamente secondo suddetti parametri.

Qualora una persona senta la necessitá di bere, magari inizialmente metterá in pratica sistemi di difesa (distrazione)... ma alla lunga proverá DOLORE (in questo caso SETE).

Nel momento in cui tale dolore giunge al di sopra del soggettivo livello di sopportazione, il soggetto verrá spinto da una forza sovrumana a procurarsi del beveraggio.


La vendita non consiste tanto, come spesso propagato, nel FAR NASCERE UN BISOGNO (e quindi dolore) ma molto piú verosimilmente nell'INDIVIDUAZIONE di un bisogno REALE e nell'appagamento dello stesso, attraverso la nostra offerta.

È per questo che la venditá assurge a PROFESSIONE PIÙ NOBILE:




                                       VENDERE SIGNIFICA DARE ALLE PERSONE
CIÒ DI CUI HANNO BISOGNO

(nulla vieta peró di farglielo notare)